Lo zoo di Aalborg, in Danimarca, ha suscitato polemiche per la sua proposta di accettare animali domestici indesiderati come cibo per i propri felini e canidi. L’iniziativa, pubblicizzata sui social media, prevede la donazione di conigli, porcellini d’India, polli e piccoli cavalli che i proprietari non possono più accudire.
Secondo Pia Nielsen, vicedirettrice dello zoo, l’obiettivo è quello di fornire ai predatori, tra cui tigri di Sumatra, leoni asiatici e linci europee, una dieta il più possibile vicina a quella naturale, comprendente carne, pelo e ossa. Questa pratica, sostiene Nielsen, non è nuova e viene già adottata da anni in Danimarca.
Gli animali donati vengono eutanasizzati con metodi indolori da personale specializzato prima di essere dati in pasto ai carnivori. Lo zoo sottolinea il duplice beneficio dell’iniziativa: evitare sprechi e promuovere comportamenti naturali tra le specie in cattività.
La proposta ha generato un acceso dibattito sui social media. Alcuni applaudono l’iniziativa, definendola ecologica e coerente con la catena alimentare naturale, un’alternativa all’abbattimento industriale. Altri, invece, esprimono sconcerto all’idea che animali da compagnia, anche se non più desiderati, possano diventare cibo per leoni e tigri.
I sostenitori sottolineano che questa pratica riflette la realtà naturale, dove la sopravvivenza dei predatori dipende dalla disponibilità di prede. Tuttavia, per molti rimane inaccettabile l’idea di consegnare il proprio animale domestico allo zoo, anche se con l’assicurazione di un’eutanasia indolore.
Questo caso ricorda un precedente avvenuto nel 2014 al Copenhagen Zoo, criticato per aver soppresso una giraffa e successivamente utilizzato il suo corpo per scopi scientifici e come alimento per i carnivori. Anche allora, la decisione aveva scatenato forti proteste internazionali.
La controversia sollevata dallo zoo di Aalborg evidenzia il complesso rapporto tra conservazione della natura, benessere animale e sensibilità pubblica. La questione pone interrogativi etici sulla gestione degli animali in cattività e sulle pratiche considerate accettabili per garantire la loro sopravvivenza.