La possibilità di un incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump per discutere della guerra in Ucraina ha generato diverse reazioni e smentite. Fox News aveva ipotizzato Roma come possibile sede dell’incontro, ma l’agenzia russa Tass ha smentito categoricamente, affermando che nessun vertice si terrà in Europa. Nel frattempo, Putin ha intensificato i contatti con i suoi alleati, telefonando ai presidenti del Kazakistan (Tokayev), del Sudafrica (Ramaphosa) e della Cina (Xi Jinping), aggiornando quest’ultimo sugli sviluppi delle trattative con gli Stati Uniti.
Fonti italiane, citate da Repubblica, riportano che Trump avrebbe sondato Giorgia Meloni sulla possibilità di ospitare l’incontro a Roma. La premier si sarebbe detta disponibile, nonostante il mandato di arresto internazionale a carico di Putin. Palazzo Chigi, tuttavia, non ha rilasciato commenti ufficiali. Separatamente, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, in un’intervista a Time, si è offerto di ospitare un incontro a tre tra Putin, Trump e Zelensky, proponendo Minsk, Istanbul o Ginevra come possibili sedi.
Sul fronte militare, l’Ucraina ha registrato un’altra notte di attacchi russi, dichiarando di aver intercettato e distrutto 82 droni su 108 lanciati da Mosca. L’offensiva ha coinvolto droni kamikaze Shahed e velivoli senza pilota a reazione. Secondo l’Aeronautica militare ucraina, i droni rimanenti hanno colpito dieci località, causando tre feriti nella regione di Kiev, tra cui un ragazzo di 16 anni. Anche la Crimea occupata è stata colpita da un attacco con droni, con incendi segnalati vicino a una grande sottostazione elettrica.
Kiev rivendica significativi successi militari, con il comandante in capo delle Forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, che ha dichiarato oltre 5.000 soldati russi uccisi a luglio e oltre 23.000 obiettivi militari colpiti. Syrsky ha sottolineato l’importanza dei droni nella strategia militare ucraina. Dalla Polonia, il premier Donald Tusk, dopo una conversazione con Zelensky, ha suggerito segnali di un possibile congelamento del conflitto, definendolo forse più vicino che lontano, pur evidenziando la cautela del presidente ucraino.
In sintesi, la situazione in Ucraina rimane complessa, con un’escalation militare in corso e una contemporanea ricerca, sempre più pressante, di una soluzione diplomatica. Le dichiarazioni contrastanti riguardo ad un possibile incontro tra Putin e Trump evidenziano la fluidità della situazione geopolitica e la difficoltà nel prevedere gli sviluppi futuri del conflitto.