L’estate 2023 ha visto un dibattito acceso sul turismo italiano, con opposizioni che denunciavano una crisi del settore a causa del caro-vacanze e un governo che evidenziava dati positivi per montagna e città d’arte. Federalberghi, attraverso il presidente Bernabò Bocca, offre una prospettiva più sfumata.
Bocca smentisce l’idea di una crisi generalizzata, affermando che il turismo italiano non è in difficoltà. Tuttavia, ammette un calo degli afflussi nelle località balneari rispetto agli anni precedenti. Questa situazione, però, è tutt’altro che uniforme: alcune zone, soprattutto in montagna, registrano il tutto esaurito, mentre al mare la situazione varia a seconda delle regioni.
Secondo Bocca, il problema non risiede nel numero di turisti, ma nella minore spesa pro-capite. Un turista americano, ad esempio, ha un potere d’acquisto maggiore rispetto a uno europeo. Il calo dei turisti americani è attribuibile a diversi fattori: il 2022 ha registrato numeri record, difficili da superare; la svalutazione del dollaro ha reso l’Europa più costosa; infine, l’incertezza geopolitica negli Stati Uniti influenza le decisioni di viaggio.
L’aumento dei prezzi delle vacanze è un fattore rilevante. Federalberghi ritiene che i prezzi italiani siano in linea con la media europea, ma la minore capacità di spesa degli italiani li spinge a soluzioni più economiche, come affittare appartamenti invece di hotel e ridurre le spese nei ristoranti. Questo cambiamento di abitudini si osserva anche in altri paesi europei.
La scelta di periodi meno cari, come giugno e settembre, sta diventando sempre più diffusa tra gli italiani. Agosto, tradizionalmente il mese di punta, si sta rivelando il più difficile per il settore. Per migliorare la situazione, Bocca propone interventi che aumentino il potere d’acquisto degli italiani senza gravare sul costo del lavoro, citando l’esempio positivo delle mance.
Il boom del turismo in montagna è attribuito principalmente alle elevate temperature estive, che spingono i turisti a cercare refrigerio in alta quota. Anche la concorrenza di Paesi come Grecia e Spagna rappresenta una sfida per l’Italia, che deve puntare sulla qualità dei servizi offerti per rimanere competitiva. Infine, Bocca consiglia ai turisti di prenotare direttamente dagli hotel per evitare le commissioni applicate da siti di prenotazione online.
In conclusione, il quadro è complesso. Non si tratta di una crisi totale, ma di una trasformazione del settore turistico italiano, che deve adattarsi alle nuove esigenze e al potere d’acquisto dei turisti, sia italiani che stranieri. L’attenzione alla qualità dei servizi e una maggiore capacità di spesa da parte degli italiani sono elementi fondamentali per la crescita del settore.