Un giudice federale ha bloccato l’amministrazione Trump dall’effettuare espulsioni rapide di migranti detenuti lontano dal confine messicano. Questa decisione rappresenta un duro colpo per il presidente, arrivando a poche ore da un’altra sentenza sfavorevole sui dazi.
La giudice Jia Cobb ha definito la politica di deportazioni rapide dell’amministrazione Trump “sconsiderata”, sostenendo che viola i diritti al giusto processo. La sentenza blocca una politica che permetteva l’espulsione di immigrati clandestini senza procedimenti giudiziari, se non riuscivano a dimostrare una residenza negli Stati Uniti superiore ai due anni. Precedentemente, queste espulsioni veloci erano limitate alle persone arrestate al confine.
L’amministrazione Trump ha reagito definendo la sentenza un’ignoranza delle autorità presidenziali e ha presentato ricorso. Il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha ribadito l’intenzione di continuare le deportazioni, sostenendo di agire nel rispetto della legge federale.
La decisione giudiziaria solleva preoccupazioni sui diritti dei migranti e sulle procedure di espulsione negli Stati Uniti. La battaglia legale è tutt’altro che conclusa, con l’amministrazione Trump decisa a ricorrere contro la sentenza.