Il geologo Mario Tozzi ha recentemente riacceso il dibattito sulla gestione delle spiagge italiane, suscitando sia apprezzamenti che critiche. Dopo un post sui social media che evidenziava la scarsità di spiagge libere in Italia, Tozzi ha ricevuto numerosi insulti, ma anche oltre 20.000 like. Lontano dalle polemiche, Tozzi ha proposto una soluzione per migliorare la situazione, rivolgendosi direttamente ai gestori degli stabilimenti balneari.
Secondo Tozzi, l’attuale sistema di gestione delle spiagge italiane è ingiusto, dannoso per l’ambiente e inefficiente. Ha quindi proposto sei regole per una gestione più equa ed ecosostenibile. Queste prevedono che, comune per comune e spiaggia per spiaggia, il 50% del litorale debba essere sempre libero. Del restante 50%, il 20% dovrebbe essere attrezzato dai comuni a prezzi calmierati, mentre il 30% potrebbe essere assegnato tramite bando pubblico. Inoltre, Tozzi propone il riadeguamento dei prezzi delle concessioni, la rimozione di tutte le strutture tra ottobre e aprile, l’obbligo di strutture rimovibili e la limitazione delle concessioni a un massimo di 10 anni, con successiva assegnazione tramite bando.
Tozzi paragona la situazione italiana a quella di altri Paesi del Mediterraneo, sostenendo che l’Italia è un’eccezione per l’eccessivo sfruttamento delle spiagge. Cita l’esempio di Naxos, in Grecia, dove pur essendoci stabilimenti balneari, la situazione è decisamente migliore, con prezzi più contenuti per i lettini. Afferma che molti comuni italiani hanno in concessione addirittura il 98% delle spiagge, una percentuale nettamente superiore alla media internazionale.
Tozzi ha anche risposto alle critiche secondo cui le spiagge libere sono sporche. Ribadisce che non è così, smentendo l’idea che i gestori degli stabilimenti balneari siano degli spazzini. Sostiene che la pulizia spetta ai comuni, come per le altre aree pubbliche, e che la responsabilità della gestione dei rifiuti ricade sui singoli cittadini. Cita esempi come Copacabana, per evidenziare come ampie aree di spiaggia libera possano essere pulite e fruibili senza la presenza di stabilimenti.
In conclusione, la proposta di Tozzi mira a riequilibrare la gestione delle spiagge italiane, garantendo un accesso più equo e sostenibile per tutti, ispirandosi a modelli di gestione più virtuosi presenti in altri Paesi.