Una fotografia che ritrae una donna con un hijab rosa accanto a una svastica è stata erroneamente diffusa online, attribuendola all’attivista palestinese-americana Linda Sarsour. Questa notizia falsa è stata ampiamente condivisa, con l’aggiunta della dicitura che Sarsour sarebbe una consulente senior della campagna elettorale di Zohran Mamdani, candidato sindaco di New York. Tuttavia, diverse verifiche hanno smentito categoricamente queste affermazioni.

Innanzitutto, la fotografia in questione circola online almeno dal 2012, ben prima che Sarsour assumesse rilevanza pubblica. Un’analisi comparativa tra la donna nell’immagine e la stessa Sarsour, con immagini di archivio, evidenzia chiare discrepanze fisionomiche, in particolare nella forma del naso. Pertanto, si può affermare con certezza che non si tratta della stessa persona.

In secondo luogo, l’affermazione secondo cui Sarsour sia una consulente senior della campagna Mamdani è altrettanto falsa. Il sito ufficiale della campagna non riporta alcun elenco dello staff, ma altre fonti attendibili, come i profili LinkedIn e TikTok di Mamdani, indicano Zara Rahim come senior advisor.

La stessa Sarsour ha smentito la notizia tramite un post sulla sua pagina Facebook, sottolineando la natura diffamatoria della falsa attribuzione. Questa smentita ufficiale contribuisce ulteriormente a svelare la falsità della notizia virale.

In conclusione, la fotografia della donna con l’hijab e la svastica non ritrae Linda Sarsour. Inoltre, la notizia della sua presunta consulenza per la campagna di Zohran Mamdani è priva di fondamento. La diffusione di questa notizia falsa evidenzia l’importanza della verifica delle fonti e del contrasto alla disinformazione online.

Questo caso rappresenta un esempio concreto di come le notizie false possano diffondersi rapidamente e raggiungere un’ampia audience, con potenziali conseguenze negative sulla reputazione delle persone coinvolte. La verifica delle informazioni e l’utilizzo di fonti affidabili sono strumenti cruciali per contrastare la disinformazione e promuovere una corretta informazione.