Gisella Cardia, la santona di Trevignano Romano, è stata rinviata a giudizio per truffa aggravata. L’accusa riguarda le lacrime di sangue attribuite miracolosamente alla statua della Madonna, che avrebbero attirato ingenti donazioni dai fedeli.
Secondo le indagini della procura di Civitavecchia, il sangue sulla statua sarebbe di Gisella Cardia stessa. Analisi genetiche hanno confermato questa ipotesi, smentendo l’origine miracolosa sostenuta dalla donna. Cardia e il marito Gianni sono accusati di aver creato un sistema di raggiri per ottenere denaro.
Le donazioni ricevute ammonterebbero a migliaia di euro, in alcuni casi anche a cifre molto elevate. La Chiesa si è espressa più volte sull’inesistenza delle apparizioni e sulla falsità delle dichiarazioni della Cardia. Gli avvocati della coppia hanno commentato la richiesta di rinvio a giudizio, sostenendo che l’indagine si è svolta in un clima di pregiudizio.
Il processo si preannuncia importante per chiarire la vicenda e accertare le responsabilità. La vicenda di Trevignano Romano ha sollevato un acceso dibattito pubblico, con numerose opinioni contrastanti sulla natura dei fatti. Il processo sarà l’occasione per fare chiarezza.