Sulla spiaggia numero 16 di Riccione, nella zona Fontanelle, un’oasi di convenienza resiste al caro-prezzi del turismo balneare. Guerrino Ricci, 86 anni e bagnino da quasi cinquant’anni, applica una tariffa fissa di 4 euro per ogni lettino, ombrelloni inclusi, indifferentemente dalla posizione.
Con la sua canotta blu, pantaloncini rossi e cappello da capitano, Guerrino è un’istituzione. La sua filosofia è semplice: mantenere i prezzi bassi per attrarre i clienti. “Se aumento i prezzi, la gente non viene più”, spiega. “Già spendono 15 euro di carburante per arrivare qui”. Questo approccio, unito alla sua cordialità e ironia, gli ha permesso di fidelizzare una clientela affezionata, molti dei quali ritornano ogni anno.
Tra i suoi clienti abituali, ci sono Heidi, un’anziana turista tedesca che frequenta la spiaggia da decenni, e Robert, un olandese fedele da mezzo secolo. Guerrino li conosce tutti, ricordando aneddoti e momenti condivisi sin dagli anni Sessanta, quando lavorava come bagnino di salvataggio.
La sua carriera è iniziata negli anni Sessanta proprio a Riccione, come bagnino di salvataggio. In seguito, negli anni Settanta, il Comune gli affidò la gestione di uno stabilimento balneare in una zona più periferica. Ricorda con nostalgia gli anni d’oro del turismo, quando Riccione era un punto di riferimento della Riviera e gli stabilimenti erano gestiti da famiglie. Oggi, la situazione è cambiata, ma Guerrino continua imperterrito, lavorando dalla mattina presto fino al tramonto, con l’aiuto della nipote nei weekend.
La sua giornata inizia alle 5.10, con una doccia veloce, per poi dedicarsi completamente ai bagnanti fino all’ultima partenza. Nonostante le difficoltà e i cambiamenti del settore, Guerrino vede il suo lavoro come una missione, una vita spesa tra mare e sole. “Non so se mi sono divertito”, conclude, “è stato il mio lavoro. Ma ho vissuto la mia vita e Riccione era davvero bellissima.”
La storia di Guerrino rappresenta un piccolo esempio di resistenza contro il caro-prezzi e un omaggio alla tradizione e all’accoglienza del turismo balneare italiano, un ricordo di un’epoca in cui la semplicità e l’autenticità erano più apprezzate.