Un nuovo disegno di legge sulle piccole e medie imprese introduce modifiche significative al modo in cui vengono gestite le recensioni online, cercando di contrastare il fenomeno delle recensioni false e manipolate. Inizialmente, la proposta prevedeva l’obbligo per gli utenti di dimostrare la propria identità al momento di lasciare una recensione. Tuttavia, questa clausola è stata eliminata a seguito di osservazioni della Commissione europea, in quanto considerata in contrasto con la normativa Ue sulla privacy.
Il compromesso raggiunto prevede che, pur mantenendo l’anonimato dell’utente, per lasciare una recensione sarà necessario dimostrare di aver effettivamente usufruito del servizio o acquistato il prodotto. Questo potrà essere fatto esibendo lo scontrino fiscale. Inoltre, è stato introdotto un limite temporale: le recensioni dovranno essere pubblicate entro 15 giorni dalla data del servizio o dell’acquisto, riducendo così la possibilità di recensioni tardive e potenzialmente in malafede.
Un’altra misura importante riguarda la proibizione di pratiche commerciali scorrette da parte degli esercenti. Sarà vietato offrire sconti o altri incentivi in cambio di recensioni positive. Questo mira a contrastare la creazione artificiale di recensioni favorevoli, che falsano la percezione dell’attività da parte dei potenziali clienti. La sorveglianza su queste pratiche spetterà all’Antitrust, che collaborerà con il Garante della privacy, il ministero del Turismo e l’Agcom per definire le linee guida e applicare eventuali sanzioni.
L’Antitrust avrà inoltre il compito di monitorare il fenomeno delle recensioni false e illecite, producendo un report annuale. Le associazioni di categoria potranno collaborare a questo monitoraggio, segnalando contenuti falsi per facilitarne la rimozione. La necessità di queste misure è sottolineata da dati allarmanti: le recensioni online influenzano l’82% delle prenotazioni alberghiere e il 70% delle scelte nel settore della ristorazione. Secondo Tripadvisor, nel 2022 sono state rimosse 1,3 milioni di recensioni false, pari al 4,3% del totale.
La maggior parte delle recensioni false mirerebbe a migliorare la valutazione media dell’attività, mentre solo una minoranza (il 34%) sarebbe finalizzata a screditare l’esercizio commerciale. Il 66% delle recensioni false sarebbero positive, e solo una piccola parte di queste (il 6%) sarebbe a pagamento. Secondo le statistiche, la metà delle recensioni a pagamento proverrebbe da sei paesi: India, Russia, Stati Uniti, Turchia, Vietnam e Italia. Le modifiche al disegno di legge rappresentano un tentativo di bilanciare la tutela della privacy degli utenti con la necessità di garantire trasparenza e correttezza nel settore delle recensioni online.