A seguito della diffusione di messaggi privati da parte di Fabrizio Corona, Raoul Bova ha depositato presso l’Ufficio Brevetti Italiano due marchi relativi a frasi contenute nelle conversazioni. La prima, diventata virale sui social media, è la definizione “occhi spaccanti”, riferita alla modella Martina Ceretti. La seconda, più ampia, include l’intera frase: “Buongiorno, essere speciale dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti”.
Entrambi i depositi, effettuati il 5 agosto, coprono un’ampia gamma di categorie merceologiche, dalla profumeria ai servizi di video on demand. Questa strategia ha lo scopo di tutelare Bova da un potenziale sfruttamento commerciale non autorizzato delle sue frasi, evitando l’utilizzo da parte di terzi per scopi di merchandising.
L’attore si è avvalso dell’assistenza legale dello studio dell’ex suocera, Annamaria Bernardini De Pace. Il costo complessivo per la registrazione dei due marchi ammonta a 675 euro. La registrazione delle frasi come marchi offre a Bova un’ampia protezione legale, garantendogli il controllo esclusivo sull’utilizzo commerciale di queste espressioni.
Questa azione legale segue la controversia nata dalla pubblicazione dei messaggi privati, che ha sollevato un dibattito pubblico sulla privacy e sul diritto d’autore in relazione alla diffusione di contenuti privati. La registrazione dei marchi rappresenta una misura preventiva per Bova, volta a proteggere la propria immagine e il proprio brand dall’utilizzo non autorizzato da parte di terzi. L’operazione sottolinea l’importanza crescente della protezione della proprietà intellettuale nell’era digitale, dove la diffusione di informazioni private è sempre più rapida e diffusa.
L’azione di Bova solleva anche questioni relative alla libertà di espressione e al bilanciamento tra la tutela della privacy e il diritto di cronaca. Il caso evidenzia la complessità del panorama legale nell’ambito della divulgazione di contenuti privati e del loro successivo utilizzo commerciale.