Pippo Baudo è una figura leggendaria della televisione italiana, indissolubilmente legata al Festival di Sanremo. La sua presenza, per ben tredici edizioni, ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia della kermesse canora, contribuendo a lanciare sul palco dell’Ariston talenti che hanno poi segnato la musica italiana.
La carriera di Baudo a Sanremo inizia nel 1968, un’epoca ben distante dai fasti del nuovo millennio. Già allora, la sua capacità di scoprire e valorizzare nuovi artisti era evidente, come dimostrano le presenze di Al Bano, Fausto Leali e Massimo Ranieri. Un aneddoto memorabile di quell’edizione vede Baudo interrompere persino Louis Armstrong, in un momento di improvvisazione musicale che ha lasciato il segno nella storia del festival.
Gli anni ’80 vedono Baudo tornare a Sanremo, contribuendo a lanciare giovani promesse come Eros Ramazzotti con “Terra Promessa”. In queste edizioni, il festival si arricchisce di ospiti internazionali di grande calibro, come i Queen, e vede l’introduzione della categoria “Nuove Proposte”, una competizione che Baudo ha fortemente voluto.
Il decennio successivo segna l’apice della collaborazione tra Baudo e Sanremo. Cinque partecipazioni consecutive (dal 1992 al 1996) testimoniano l’importanza del conduttore nella costruzione del successo del festival. In questi anni, Baudo scopre e promuove artisti come Laura Pausini, Andrea Bocelli, gli 883, Daniele Silvestri e Gianluca Grignani, e, in una mossa innovativa, porta sul palco anche volti noti del mondo televisivo, sottolineando la crescente importanza del Festival come evento di costume.
Il 1996, tuttavia, è segnato da un’ombra: un’inchiesta giudiziaria su presunte irregolarità nel sistema di votazione. Questa vicenda, pur non intaccando il prestigio di Baudo, contribuisce a creare un clima di incertezza intorno al festival.
Nei primi anni 2000, Baudo torna ancora a Sanremo, ma il contesto è mutato. La scena musicale italiana vive un periodo di cambiamenti, e il Festival riflette queste trasformazioni. Nonostante ciò, il contributo di Baudo rimane fondamentale per la storia del festival, consolidando il suo ruolo come uno dei pilastri della televisione italiana e della musica leggera.
In definitiva, la figura di Pippo Baudo è indissolubilmente legata a quella del Festival di Sanremo. La sua capacità di intuire e valorizzare nuovi talenti, la sua abilità di conduttore e la sua lungimiranza nel trasformare il festival in un evento di costume, hanno lasciato un’eredità duratura e difficile da eguagliare.