Le Nazioni Unite hanno rivolto un appello pressante a Israele, chiedendo l’immediata cessazione dell’occupazione militare della Striscia di Gaza. Volker Türk, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation del conflitto, denunciando il rischio di “sofferenze indicibili, distruzione insensata e crimini atroci”.
Il piano del governo israeliano, secondo Türk, contrasta con la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che ha ordinato la fine dell’occupazione. L’Alto Commissario ha sottolineato come tale occupazione violi il diritto all’autodeterminazione dei palestinesi e minacci la possibilità di una soluzione a due Stati. Türk ha esortato Israele a prioritizzare la salvaguardia delle vite civili a Gaza, garantendo il libero accesso agli aiuti umanitari, invece di intensificare le ostilità.
L’ONU ha inoltre reiterato la richiesta di rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi in mano ai gruppi armati palestinesi e la liberazione dei prigionieri palestinesi detenuti arbitrariamente da Israele. La situazione umanitaria a Gaza è drammatica, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che segnala un aumento preoccupante dei casi di sindrome di Guillain-Barré, una rara malattia neurologica che può causare paralisi o arresto cardiaco.
Al 31 luglio, erano stati registrati 64 casi, di cui 27 tra bambini e adolescenti. Prima del conflitto, i casi annuali erano solo cinque. L’ONU ha confermato almeno tre decessi a causa della sindrome, due dei quali minori. La mancanza di immunoglobuline endovenose, farmaco essenziale per il trattamento, aggrava la situazione, con gli ospedali già sovraccarichi a causa dei feriti di guerra.
Oltre alla sindrome di Guillain-Barré, l’OMS ha rilevato una diffusione allarmante di altre malattie infettive, tra cui poliomielite, colera, epatite A e scabbia, soprattutto nei campi profughi sovraffollati. A luglio sono stati segnalati 420 casi sospetti di meningite, il numero più alto dall’inizio del conflitto. La distruzione del magazzino medico principale dell’OMS a Deir al-Balah ha causato una grave carenza di antibiotici, ulteriormente compromettendo la risposta alle emergenze sanitarie.
La situazione richiede un intervento immediato e coordinato per fornire assistenza medica e umanitaria a Gaza, garantendo il rispetto dei diritti umani e la sicurezza della popolazione civile. La comunità internazionale è chiamata ad agire per porre fine al conflitto e favorire una soluzione pacifica e duratura.