Charles Francis Kaufmann, il 46enne americano accusato dell’omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia undicenne Andromeda, ha deciso di difendersi da solo, revocando l’incarico al suo avvocato, Carlo Ludovico Favino. La notizia, riportata da Il Messaggero, ha suscitato scalpore, considerando che tale opzione, pur consentita negli Stati Uniti, non è prevista nell’ordinamento giudiziario italiano. Kaufmann, arrestato dopo essere fuggito in Grecia e attualmente detenuto a Rebibbia, ha motivato la sua scelta con la possibilità di autodifesa esistente nel sistema legale statunitense.
In seguito alla revoca dell’incarico, la procura ha nominato d’ufficio un nuovo legale per l’imputato. Oltre alla decisione di autodifendersi, Kaufmann ha espresso lamentele riguardo alle condizioni carcerarie, richiedendo di poter usufruire dell’ora d’aria secondo i suoi tempi e lamentando la mancanza di un cuscino necessario per il suo riposo. Si trova attualmente in isolamento e non ha risposto alle domande degli inquirenti, dichiarando ai giudici ellenici di non avere famiglia.
Le accuse a carico di Kaufmann sono pesanti: omicidio e occultamento di cadavere. Le indagini, condotte dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto procuratore Antonio Verdi, si basano su prove significative, tra cui il DNA ritrovato sul reggiseno di Anastasia Trofimova e le escoriazioni sulle sue gambe, compatibili con un trascinamento all’interno di Villa Pamphili, probabilmente avvenuto dopo una colluttazione. L’autopsia ha confermato che le ferite riportate dalla donna sono state inferte mentre era ancora viva.
Il caso ha acceso i riflettori sulla complessità del sistema giudiziario italiano e sulle scelte, spesso difficili e controverse, che gli imputati sono chiamati a compiere nel corso di un processo. La decisione di Kaufmann di autodifendersi, pur essendo insolita nel contesto italiano, solleva interrogativi sulla sua strategia difensiva e sulle possibili implicazioni per il corso delle indagini e del processo stesso. Le prossime fasi del processo saranno cruciali per chiarire i contorni di questa tragica vicenda e accertare le responsabilità dell’imputato.
La vicenda, carica di drammaticità, pone l’attenzione sulle difficoltà del sistema giudiziario nel gestire casi così complessi e sulle sfide poste dalla difesa degli imputati, soprattutto quando questi decidono di intraprendere un percorso così insolito come quello scelto da Kaufmann.