La bellezza de La Maddalena è minacciata da un turismo nautico incontrollato. Yacht e imbarcazioni invadono le aree protette, danneggiando la posidonia e causando danni ambientali irreversibili. La beffa? Le multe per chi viola i divieti sono irrisorie: 51 euro, a paragone dei 50.000 euro di sanzione inflitti in Francia per un caso simile.
Il Parco Nazionale della Maddalena denuncia la mancanza di strumenti e personale per far rispettare le normative. Cala Corsara, Cala Coticcio e altre calette sono sovraffollate, con conseguenze disastrose per l’ambiente. La situazione è aggravata dall’evasione dei pagamenti per l’accesso alle aree protette, che ammonta a oltre 700.000 euro l’anno. Questi soldi potrebbero essere utilizzati per finanziare un sistema di controlli più efficace.
La presidente del Parco, Rosanna Giudice, lancia un allarme: le spiagge e le isole sono a rischio. L’eccessivo calpestio ha portato alla chiusura della Spiaggia Rosa di Budelli. Anche Caprera soffre l’ingorgo di auto, con rischi di incendio. Il turismo implosivo attuale rischia di distruggere un ecosistema unico e prezioso.
La sfida è conciliare la bellezza de La Maddalena con la sua tutela. Serve un cambio di passo, con maggiori controlli, sanzioni più severe e una gestione più responsabile del turismo nautico. Il futuro di questo angolo di paradiso dipende dalla capacità di proteggerlo dall’incuria e dalla mancanza di rispetto per l’ambiente.