Il 26 luglio 2023, a Modena, è stato ritrovato senza vita Raffaele Marangio, un noto psicologo e psicoterapeuta di 78 anni. Il corpo dell’uomo è stato scoperto nella sua abitazione di via Stufler, con una cintura intorno al collo. Le circostanze della morte sono ancora da chiarire e le indagini, coordinate dalla Procura di Modena, sono in corso.
La polizia scientifica ha esaminato la scena del crimine, riscontrando l’assenza di segni di effrazione o di lotta. L’appartamento si presentava ordinato, e il corpo giaceva a terra sotto una finestra. Questa apparente mancanza di violenza non esclude nessuna ipotesi investigativa, né omicidio né suicidio.
L’allarme è stato lanciato da una collaboratrice dell’Aspic Modena, associazione fondata dallo stesso Marangio, un’organizzazione che si occupa di counselling. L’associazione ha espresso profondo cordoglio per la perdita di un professionista stimato e apprezzato nella comunità modenese, ricordandolo come un punto di riferimento per la sua umanità e dedizione.
Raffaele Marangio, originario del Sud Italia, viveva da solo a Modena da circa trent’anni. Separato e padre di una figlia, aveva intrapreso la sua carriera nel 1991, specializzandosi in Gestalt Counselling a Roma e fondando l’Aspic di Modena nel 1996. Dal 2008, insegnava Psicologia Clinica all’Università di Modena, contribuendo significativamente alla formazione di nuovi professionisti.
Le indagini proseguono con l’acquisizione di tabulati telefonici e di filmati delle telecamere di sicurezza presenti nella zona. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Marangio, al fine di stabilire con certezza le cause della sua morte. L’ipotesi che la vittima conoscesse il suo eventuale assassino e lo abbia fatto entrare in casa volontariamente è tra quelle al vaglio.
La comunità modenese è scossa da questo evento e attende con ansia gli sviluppi delle indagini. La figura di Raffaele Marangio, persona profondamente stimata nel campo della psicologia e del counselling, lascia un vuoto incolmabile.
