La presenza della criminalità organizzata a Roma è un fenomeno complesso e articolato, caratterizzato da un mosaico di organizzazioni mafiose che interagiscono tra loro in un delicato equilibrio di potere. Secondo recenti dichiarazioni del prefetto di Roma, Lamberto Giannini, alla Commissione parlamentare Antimafia, la Camorra sembra attualmente predominare nella capitale, mentre il boss Michele Senese gioca un ruolo chiave nel mantenimento di una sorta di “pax mafiosa”, garantendo una coesistenza tra diverse organizzazioni.
Questa “pax mafiosa” regola la spartizione del territorio e delle attività criminali tra gruppi storici come la Banda della Magliana e la ‘ndrangheta, e organizzazioni più recenti come i Casamonica e gli Spada. Cosa Nostra, invece, sembra attualmente avere un ruolo meno rilevante. La ‘ndrangheta mantiene una forte presenza, soprattutto lungo il litorale romano, con diverse “locali” attive in comuni già sciolti per infiltrazioni mafiose, come Anzio e Nettuno.
Il prefetto Giannini ha inoltre evidenziato il ruolo di altre organizzazioni criminali, come la mafia cinese, descritta come un sistema estremamente chiuso e omertoso, dedito al riciclaggio di denaro, e la mafia nigeriana, spesso coinvolta nel traffico di immigrazione clandestina e nella tratta di donne, anche attraverso l’utilizzo di riti voodoo. L’attività di spaccio di droga è organizzata in modo capillare, con una struttura gerarchica che prevede diversi ruoli e livelli di responsabilità, garantendo ingenti guadagni.
L’ex magistrato Antonio Sabella, utilizzando il termine “camorrizzazione”, descrive la situazione romana come un contesto di presenza di più bande criminali che coesistono su un equilibrio precario e mutevole, senza un’organizzazione dominante che controlla l’intera città. Questo sistema frammentato rende difficile l’azione investigativa, perché le alleanze e i vertici delle organizzazioni cambiano continuamente, a seconda delle opportunità di guadagno. L’utilizzo di mezzi di comunicazione moderni, come le chat, e di veicoli a noleggio, rende ancora più complessa l’attività investigativa.
Il ruolo di Michele Senese come garante di questa “pace” appare fondamentale, secondo Sabella. La sua figura funge da riferimento per risolvere le controversie tra i diversi gruppi criminali e per delimitare le aree di influenza. Quando questo equilibrio viene rotto, le conseguenze sono spesso violente, come dimostrano omicidi recenti. La difficoltà nel contrastare la criminalità organizzata a Roma risiede anche nella tendenza a minimizzare il fenomeno, considerandolo circoscritto a zone periferiche, e nel negare la sua complessità e diffusione.
In conclusione, la situazione della criminalità organizzata a Roma si presenta come un quadro intricato e in continua evoluzione, che richiede un’azione coordinata e attenta da parte delle forze dell’ordine per contrastare le diverse organizzazioni mafiose e smantellare le loro attività criminali. Il fenomeno non è limitato alle periferie ma ha una forte influenza sull’economia cittadina, alimentando un’economia parallela che si sostituisce allo Stato nella fornitura di lavoro, con conseguenze sociali ed economiche molto rilevanti.