James Cameron, celebre regista di Titanic e Avatar, ha annunciato il suo prossimo progetto cinematografico: un film sulla straordinaria storia di Tsutomu Yamaguchi, unico superstite conosciuto dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
Cameron ha descritto la storia di Yamaguchi, narrata nel libro Ghosts of Hiroshima di Charles Pellegrino (suo consulente scientifico per Titanic e Avatar), come “la storia vera più potente, straziante e stimolante” che abbia mai incontrato dopo Titanic. Yamaguchi, ingegnere della Mitsubishi Heavy Industries, si trovava ad Hiroshima il 6 agosto 1945 quando la bomba atomica esplose. Sopravvissuto, tornò a Nagasaki, dove fu colpito dalla seconda bomba atomica pochi giorni dopo.
Il regista ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla realizzazione del film, definendolo il progetto più impegnativo della sua carriera. La sfida principale risiede nel bilanciare la rappresentazione accurata dell’orrore degli eventi con la necessità di evitare di traumatizzare lo spettatore, cercando al contempo di trovare una “poesia, bellezza o epifania spirituale” nella storia. Per raggiungere questo obiettivo, Cameron sta valutando l’utilizzo della tecnologia 3D per un’esperienza immersiva, volendo “costringere” lo spettatore a vivere in prima persona quegli eventi, rendendoli il più realistici possibili.
Cameron ha conosciuto Yamaguchi nel 2010, poco prima della sua morte. L’incontro ha spinto il regista a promettere di portare la sua straordinaria storia sul grande schermo. Si stima che circa 165 persone abbiano subito il doppio bombardamento atomico, ma Yamaguchi è l’unico sopravvissuto ufficialmente riconosciuto. La sua storia, quindi, diventa un potente simbolo di resilienza e sopravvivenza di fronte all’indicibile orrore della guerra.
Il film, ancora in fase di sviluppo, promette di essere una toccante e potente riflessione sulla guerra e sulla capacità umana di resistere di fronte alla tragedia.
Il progetto di Cameron si preannuncia come un’opera di grande impatto emotivo, destinata a suscitare riflessioni profonde negli spettatori.