Israele ha condotto una serie di raid aerei contro obiettivi militari Houthi nella capitale yemenita, Sana’a. L’operazione, rivendicata dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), ha preso di mira circa cinquanta siti, tra cui un sito militare vicino al palazzo presidenziale, centrali elettriche e depositi di carburante.
Secondo l’IDF, queste infrastrutture, sebbene con un utilizzo civile, sarebbero state utilizzate dagli Houthi per scopi militari, sostenendo la loro capacità di attaccare Israele e minacciare le rotte marittime internazionali. L’attacco arriva in risposta al lancio di droni e missili da parte degli Houthi, tra cui un missile a grappolo che ha colpito Israele il 22 agosto.
Gli Houthi, sostenuti dall’Iran secondo Israele, hanno ribadito il loro sostegno a Gaza, dichiarando che continueranno a farlo a prescindere dalle conseguenze. Il membro dell’ufficio politico del movimento, Hazem al-Asad, ha definito l’attacco israeliano come un fallimento che non fermerà il loro impegno.
L’incidente solleva nuove tensioni nella regione, con l’escalation del conflitto tra Israele e i gruppi armati palestinesi che si riflette anche nelle azioni degli Houthi nello Yemen. Le conseguenze di questi attacchi e le possibili ripercussioni geopolitiche rimangono da valutare.