Un incidente mortale ha coinvolto una 71enne, Cecilia De Astis, investita e uccisa a Milano in via Saponaro. Alla guida dell’auto, una Citroën Ds4 bianca rubata, si trovava un gruppo di quattro minorenni, tutti di origine italiana e appartenenti a famiglie nomadi di etnia bosniaca, residenti in un vicino campo rom. Il più grande dei quattro ha 13 anni.
Le indagini, condotte dagli agenti del Radiomobile della polizia locale, hanno richiesto 36 ore. Un elemento chiave per l’identificazione del gruppo è stata la presenza di magliette dei Pokémon identiche indossate dai tre ragazzi. Le magliette sono state acquistate al centro commerciale Fiordaliso di Rozzano, dove i minorenni sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza alcuni giorni prima dell’incidente.
L’auto, di proprietà di turisti francesi, era stata rubata assieme a valigie e dispositivi elettronici. I ragazzini hanno trovato una copia delle chiavi di scorta all’interno dell’auto, permettendo loro di impossessarsene. L’incidente è avvenuto lunedì a mezzogiorno. L’auto, guidata ad alta velocità, ha perso il controllo in una curva, travolgendo la vittima e proseguendo la corsa prima di essere abbandonata.
I quattro minorenni, non essendo imputabili per la loro età inferiore ai 14 anni, non subiranno procedimenti penali. La Procura dei minorenni ha escluso la “pericolosità sociale”, ma la possibilità di un allontanamento dalle famiglie e l’inserimento in una comunità rimane contemplata. La posizione dei genitori è al vaglio per accertare eventuali responsabilità per omessa vigilanza. Le indagini continuano per ricostruire nel dettaglio le ore precedenti l’incidente, compreso il furto dell’auto e le azioni dei minorenni.
Un testimone, un operatore sanitario, ha raccontato di aver tentato di prestare soccorso alla vittima, descrivendo i suoi ultimi momenti. L’incidente ha suscitato profonda commozione e sollevato interrogativi sulla responsabilità dei genitori e sulle misure necessarie per prevenire simili tragedie.
La vicenda evidenzia la complessità del caso, che coinvolge aspetti di giustizia minorile, sicurezza stradale e problematiche sociali connesse alle comunità nomadi. Le indagini proseguono per chiarire tutti gli aspetti dell’accaduto.