L’inchiesta della Procura di Milano sull’urbanistica cittadina si allarga, coinvolgendo il direttore generale del Comune, Christian Malangone. Indagato per induzione indebita, il suo nome è emerso da conversazioni intercettate tra l’imprenditore Manfredi Catella (Coima) e l’ex assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi.
Le chat, depositate al Tribunale del Riesame, rivelano scambi informali e confidenziali, focalizzati sulla riqualificazione dell’ex Torre dei Servizi Tecnici Comunali, nota come “Pirellino”. Acquistata da Coima nel 2019, la torre era destinata a un ambizioso progetto di riqualificazione, comprendente una torre residenziale, una serra urbana e spazi culturali. Tuttavia, l’iter si è bloccato a causa di vincoli urbanistici e modifiche al Piano di Governo del Territorio.
L’indagine ipotizza un sistema di pressioni e favori per agevolare operazioni immobiliari di grande valore. L’accusa di induzione indebita riguarda presunte pressioni per ottenere pareri favorevoli dalla Commissione Paesaggio e altri uffici comunali, in cambio di benefici. Oltre a Malangone, sono indagati Tancredi, l’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, l’architetto Stefano Boeri, Catella e il sindaco Sala.
Le chat mostrano messaggi in cui Catella chiede a Malangone di “sbloccare i progetti” e lo invita a un caffè, definendolo “un artista”. Per la Procura, ciò dimostra un canale di comunicazione informale tra i vertici comunali e Coima, al di fuori delle procedure ufficiali. Il Tribunale del Riesame sta esaminando le richieste di misure cautelari. In precedenti udienze, i giudici hanno annullato alcuni provvedimenti, ritenendo che somme di denaro contestate fossero in realtà compensi regolarmente fatturati.
Malangone, direttore generale dal 2016, ha una precedente esperienza come dirigente dell’Expo. Nel 2017 fu assolto da un’accusa simile. L’attuale inchiesta si concentra sul “Pirellino”, considerato un esempio emblematico di relazioni poco trasparenti nella gestione delle trasformazioni urbanistiche milanesi. Il Riesame si pronuncerà a breve, ma l’indagine proseguirà comunque.
Il caso evidenzia la complessità delle dinamiche tra amministrazione pubblica, interessi privati e processi decisionali nel settore urbanistico. L’esito dell’inchiesta avrà importanti ripercussioni sull’amministrazione comunale e sul dibattito sulla trasparenza nelle grandi opere pubbliche.