Un’inchiesta giudiziaria in corso a Pesaro sta gettando un’ombra sulla campagna elettorale regionale marchigiana, coinvolgendo direttamente Matteo Ricci, sindaco uscente di Pesaro e candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra. L’indagine, condotta dalla Procura di Pesaro, si concentra sulla gestione di appalti pubblici e sulle relazioni tra amministratori e imprenditori.
Al centro delle indagini figura Massimiliano Santini, ex responsabile degli eventi comunali di Pesaro e figura vicina al sindaco Ricci. Santini, indagato per corruzione, ha collaborato con gli inquirenti, fornendo dichiarazioni che potrebbero compromettere la posizione di Ricci. Secondo Santini, un appartamento a Pesaro, acquistato da Santini nel 2021 con bonifici provenienti dall’imprenditore Stefano Esposito (anch’egli indagato), sarebbe stato utilizzato abitualmente da Ricci. Santini ha dichiarato di aver prestato l’immobile a Ricci, smentendo così le affermazioni del sindaco che negava qualsiasi relazione con Esposito.
L’appartamento, acquistato con due bonifici da 21.500 euro ciascuno provenienti da conti riconducibili a Esposito, è stato completamente arredato poco dopo l’acquisto. La Procura ipotizza che l’operazione immobiliare possa celare un pagamento occulto o una forma di compensazione indiretta. Ricci ha respinto le accuse, definendole fango gettato sulla sua campagna elettorale, ma le dichiarazioni di Santini, supportate da documenti bancari e registrazioni, dipingono un quadro diverso.
L’inchiesta si estende anche alla gestione degli eventi comunali, con i fondi che transitavano attraverso associazioni e sponsor privati. Santini, pur negando profitti personali, ha ammesso che il sistema si basava su relazioni politiche e una rete di contatti che il sindaco non poteva ignorare. Messaggi WhatsApp e fotografie documentano cene e incontri tra Esposito e Ricci, circostanze che contraddicono la versione del sindaco, il quale affermava di non conoscere Esposito e di ignorare l’origine dei bonifici ricevuti da Santini.
La vicenda arriva in un momento delicato per la campagna elettorale. Ricci, che ha costruito la sua candidatura sulla trasparenza e la buona amministrazione, si trova ora a dover affrontare le accuse. Le opposizioni chiedono chiarimenti, parlando di un ‘doppio volto’ della giunta uscente. Le indagini proseguono con nuove audizioni e analisi dei dispositivi elettronici sequestrati, in attesa di ulteriori sviluppi.
La situazione rimane complessa e richiede ulteriori approfondimenti investigativi per chiarire appieno i fatti e le responsabilità di ogni soggetto coinvolto. L’esito dell’inchiesta avrà senza dubbio un impatto significativo sulla campagna elettorale e sul futuro politico dei protagonisti coinvolti.