A dieci anni dall’enciclica di Papa Francesco, Laudato si’, dedicata ai cambiamenti climatici, il Vaticano procede verso un ambizioso obiettivo: la completa transizione ad energie rinnovabili. Questo progetto, avviato da Papa Bergoglio, prevede la costruzione di un grande parco fotovoltaico a Santa Maria di Galeria, vicino agli studi della Radio Vaticana, su un terreno di proprietà della Santa Sede dal 1951.
L’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana, recentemente ratificato dal Senato, prevede la realizzazione di un impianto agrivoltaico. Questo tipo di impianto, che prevede l’installazione di pannelli solari ad un’altezza che non ostacola l’attività agricola sottostante, risponde alle precedenti preoccupazioni ambientali legate alla presenza delle antenne radio.
Il progetto, oltre a fornire energia alla Radio Vaticana, fornirà energia sufficiente per coprire il fabbisogno energetico dello Stato della Città del Vaticano. La scelta dell’agrivoltaico rappresenta un’innovazione significativa, coniugando la produzione di energia pulita con la preservazione dell’attività agricola del terreno.
Il disegno di legge, firmato da diversi ministri del governo italiano, evidenzia la condivisione dell’obiettivo da parte dell’Italia, coerente con gli impegni internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici. La precedente opposizione da parte di alcuni esponenti del governo all’agrivoltaico sembra essere stata superata.
Un aspetto significativo dell’accordo riguarda l’esenzione fiscale per la Santa Sede. In base ai Patti Lateranensi del 1929, il Vaticano non sarà soggetto ad alcuna tassazione sull’impianto agrivoltaico. Secondo la relazione tecnica del disegno di legge, questa esenzione non comporterà perdite di gettito per lo Stato italiano.
L’accordo regolamenta anche lo scambio di energia tra la rete nazionale e l’impianto vaticano. Il Vaticano potrà immettere energia nella rete nazionale e prelevarne una quantità equivalente, senza oneri fiscali. Queste disposizioni mirano a garantire la completa autonomia energetica del Vaticano, in linea con l’impegno per la sostenibilità ambientale.
Il progetto rappresenta un passo significativo verso la transizione energetica, ma solleva anche questioni di trasparenza e equità fiscale. L’esenzione fiscale concessa al Vaticano, pur giustificata dagli accordi storici, potrebbe generare dibattiti pubblici sulla sua opportunità.