Roland Mehrez Beainy, 28enne libanese, è arrivato negli Stati Uniti nel 2019 con un visto turistico. Il suo sogno era aprire una catena di fast food, “Trump Burger”, dedicata a Donald Trump. L’impresa ha avuto un certo successo, con locali a Bellville e Houston, caratterizzati da memorabilia di Trump e panini con nomi ironici che alludevano ai suoi avversari politici. Parte dei profitti veniva devoluta alle campagne di raccolta fondi pro-Trump.
Tuttavia, la storia di Beainy ha preso una piega inaspettata. Secondo le autorità statunitensi, il suo visto turistico è scaduto nel febbraio 2024 e Beainy avrebbe tentato di ottenere lo status legale tramite un matrimonio di convenienza, senza dimostrare di aver condiviso una residenza con la moglie. Il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS) considera questa una pratica sospetta. Beainy, arrestato il 16 maggio 2024 dall’Immigration and Customs Enforcement (ICE), respinge le accuse, sostenendo che la maggior parte delle affermazioni delle autorità sono false. Il rischio per lui è ora l’espulsione.
La vicenda si inserisce nel contesto dell’intensificazione delle operazioni di deportazione da parte dell’amministrazione statunitense, un aspetto che non ha risparmiato nemmeno i sostenitori di Trump. L’ICE, in una nota ufficiale, ha sottolineato l’impegno a far rispettare le leggi sull’immigrazione, senza distinzione di preferenze politiche o professioni.
La storia di Trump Burger non è priva di ostacoli. Beainy ha affrontato diverse difficoltà, tra cui cause legali per mancato pagamento di affitto – che ha portato alla chiusura di una sede e alla sua riapertura con il nome “Maga Burger” da parte di un altro gestore – e minacce di incendio al suo primo locale. Nonostante ciò, Beainy ha dichiarato di aver comunque creato una clientela fedele.
Il caso di Beainy non è isolato. L’ICE ha precedentemente fermato altri sostenitori di Trump privi di documenti in regola. Il futuro di Beainy e del suo Trump Burger rimane incerto. L’udienza che deciderà sulla sua espulsione è fissata per il 18 novembre 2024.
La storia evidenzia la complessa realtà dell’immigrazione negli Stati Uniti e le potenziali conseguenze per coloro che si trovano irregolarmente nel Paese, indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche o dal successo delle proprie attività commerciali.