La scelta del percorso universitario implica una valutazione attenta, non solo delle proprie passioni, ma anche delle prospettive occupazionali e delle relative retribuzioni. Sebbene non esista una gerarchia di percorsi “giusti” o “sbagliati”, le opportunità economiche variano significativamente a seconda del settore, delle competenze richieste e del dinamismo del mercato del lavoro. Un recente report di Job Pricing sul mercato del lavoro italiano del 2025 offre spunti interessanti.

Le lauree STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) si confermano le più remunerative. Ingegneria chimica e dei materiali guida la classifica, seguita da Ingegneria nucleare e Ingegneria meccanica, navale, aeronautica e aerospaziale. Questi profili, altamente specializzati e richiesti in settori tecnologicamente avanzati, superano la retribuzione media nazionale (33.527 euro) del 6-8%.

Le lauree economiche e quantitative si posizionano a metà classifica, con Scienze statistiche in testa (34.803 euro), seguite da Scienze giuridiche e Scienze fisiche. Anche lauree tradizionalmente considerate sicure, come Scienze mediche e Scienze biologiche, presentano retribuzioni iniziali inferiori alla media, evidenziando come la remunerazione dipenda anche dalla dinamicità del settore.

Le discipline umanistiche, linguistiche e pedagogiche mostrano invece retribuzioni al di sotto della media nazionale, con Scienze storiche e filosofiche in fondo alla classifica (circa 30.798 euro). Questo dato non mette in discussione il valore culturale di tali discipline, ma evidenzia le difficoltà di un mercato del lavoro frammentato e spesso legato al settore pubblico o a posizioni con stipendi iniziali modesti.
Oltre al corso di studi, l’ateneo scelto influisce significativamente sulle retribuzioni. I laureati di atenei privati guadagnano mediamente 44.327 euro lordi annui, contro i 41.062 euro di quelli statali, e i 46.768 euro dei politecnici. Questa differenza è dovuta a fattori strutturali come classi meno numerose, maggiore supporto individuale e una rete di contatti più efficiente con il mondo del lavoro.
Anche tra gli atenei, le prospettive economiche variano. L’Università Bocconi si posiziona al primo posto, con una retribuzione media superiore del 23% rispetto alla media nazionale, seguita dal Politecnico di Milano. Alcuni atenei pubblici del Sud Italia ottengono buoni risultati grazie a corsi altamente professionalizzanti e alla mobilità geografica dei laureati.
In conclusione, la retribuzione post-laurea dipende dall’interazione tra diversi fattori: area disciplinare, qualità dell’offerta formativa, rete di contatti, capacità di adattamento al mercato e competenze individuali. L’ateneo può offrire un vantaggio iniziale, ma il percorso professionale e retributivo è determinato anche dalle scelte e dalle capacità del singolo.