Google evita la vendita di Chrome, ma dovrà affrontare importanti cambiamenti. Un giudice statunitense ha stabilito che il colosso tecnologico ha agito illegalmente per mantenere il monopolio della ricerca online, ma non è necessario smembrare l’azienda.
La sentenza impone due modifiche chiave al modello di business di Google. In primo luogo, l’azienda non potrà più stipulare contratti esclusivi per il suo motore di ricerca, come quello con Apple per iPhone. In secondo luogo, dovrà condividere i suoi dati di ricerca con i concorrenti, aumentando la trasparenza del mercato.
La decisione è stata accolta positivamente dagli investitori, con le azioni Google in forte crescita. Tuttavia, la battaglia legale potrebbe non essere finita. Google potrebbe presentare ricorso, portando il caso fino alla Corte Suprema. Il processo di implementazione delle nuove regole richiederà probabilmente diversi anni.
Questa sentenza rappresenta un momento significativo per i casi antitrust e potrebbe influenzare il futuro del settore tecnologico. La condivisione dei dati potrebbe portare a un mercato più competitivo, ma rimane da vedere l’impatto effettivo nel lungo termine.