I Giochi del Mediterraneo 2026, in programma a Taranto e nelle province limitrofe dal 21 agosto al 3 settembre, rappresentano una significativa sfida organizzativa. L’evento, che vedrà la partecipazione di numerose nazioni del Mediterraneo (ad eccezione di Israele), prevede 29 discipline e un investimento di 275 milioni di euro. Si tratta della ventesima edizione dei Giochi e della seconda in Puglia, dopo quella di Bari del 1997. Tuttavia, il percorso verso la realizzazione dell’evento non è stato privo di intoppi.
La candidatura di Taranto, accolta nel 2019, ha rappresentato per l’amministrazione locale un’opportunità per il rilancio della città, storicamente legata all’industria siderurgica. Il progetto coinvolge la Regione Puglia, il comune di Taranto e il governo nazionale, con interventi su diverse infrastrutture sportive, tra cui la costruzione di uno stadio del nuoto e di un centro nautico, oltre alla ristrutturazione di impianti esistenti. I lavori sono distribuiti su diverse località pugliesi, da Grottaglie a Lecce.
Il finanziamento iniziale di 150 milioni di euro, stanziato dal governo Draghi, è stato successivamente incrementato dal governo Meloni, raggiungendo i 275 milioni. Con il cambio di governo, è stato nominato un nuovo commissario straordinario per la gestione dell’evento, Massimo Ferrarese, con l’obiettivo di accelerare i lavori e superare le criticità riscontrate. Questa decisione ha generato diverse interpretazioni, con alcuni che la vedono come un tentativo di sottrarre il controllo dell’evento alla precedente amministrazione regionale.
A giugno 2023, la Corte dei Conti ha segnalato alcuni ritardi nei lavori, in particolare per la realizzazione dello stadio di Lecce e del centro nautico di Taranto. Sono stati evidenziati ritardi anche nella realizzazione di altri impianti sportivi, come i campi da tennis e il campo di atletica. Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha tuttavia sottolineato che molte delle criticità segnalate risalgono a periodi precedenti all’attuale governo e alla nuova organizzazione.
Tra le sfide ancora aperte, vi sono la gestione dell’ospitalità degli atleti (prevista su due navi da crociera), la produzione televisiva dell’evento e la campagna di comunicazione e sponsorizzazione, ancora in fase di sviluppo. La concomitanza con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina rappresenta un’ulteriore sfida per la visibilità dei Giochi del Mediterraneo. La vendita dei biglietti dovrebbe iniziare a metà autunno.
Nonostante le criticità, il ministro Abodi ha ribadito la volontà di portare a termine l’evento, escludendo la possibilità di un rinvio. L’obiettivo è anche quello di favorire il dialogo tra i paesi del Mediterraneo, con l’auspicio di poter coinvolgere anche Israele, attualmente escluso dall’organizzazione, insieme agli atleti palestinesi.