Un raid israeliano sull’ospedale Al Ahli a Gaza City ha causato, secondo Al Jazeera, almeno sette morti. Un altro decesso è stato registrato a seguito di un attacco ad una tenda nella stessa città. Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, riporta inoltre un aumento dei decessi per fame, con 11 vittime nelle ultime 24 ore. Israele, intanto, intensifica l’offensiva, aumentando la pressione per lo sfollamento forzato dei palestinesi nelle zone del sud della Striscia.
In Israele, decine di migliaia di persone hanno partecipato ad uno sciopero generale nazionale, organizzato dal Forum delle famiglie degli ostaggi. Le proteste, iniziate a Tel Aviv nelle prime ore del mattino, mirano a chiedere la fine della guerra a Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. I media israeliani mostrano immagini di blocchi stradali e manifestazioni in diverse città. Il Forum prevede la partecipazione di un milione di persone alla manifestazione principale a Tel Aviv, con eventi in programma per l’intera giornata, inclusi discorsi dei familiari degli ostaggi e una manifestazione serale davanti al quartier generale militare di Kirya.
Il Forum critica la decisione del governo Netanyahu di intensificare l’offensiva a Gaza invece di negoziare per il rilascio dei 50 ostaggi, di cui 20 sarebbero ancora vivi. Le proteste sono previste in circa 400 località in tutto Israele.
Intanto, un attacco israeliano ha colpito una centrale elettrica nello Yemen, vicino a Sana’a, controllata dagli Houthi. Un funzionario della Difesa israeliana ha confermato l’attacco, definendolo una risposta agli attacchi Houthi contro Israele. I media locali hanno riportato forti esplosioni e un incendio. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver preso di mira un ‘sito infrastrutturale terroristico’ a circa 2000 chilometri di distanza da Israele.
La situazione a Gaza e le tensioni nel Medio Oriente rimangono estremamente delicate, con un numero crescente di vittime civili e una forte pressione internazionale per una soluzione pacifica e il rispetto del diritto internazionale umanitario.