La conquista di Gaza City ha visto la mobilitazione di 60.000 riservisti. La situazione nella Striscia è drammatica: si registrano ancora morti per fame. A complicare il quadro, il Belgio ha annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina, una decisione che ha scatenato la reazione del ministro israeliano Ben Gvir, il quale ha minacciato di ritorsioni nei confronti dei paesi europei che seguiranno l’esempio belga.
La mobilitazione su vasta scala di riservisti evidenzia la gravità della situazione militare a Gaza. L’escalation del conflitto e il conseguente blocco della Striscia hanno portato a una grave crisi umanitaria, con un numero crescente di civili che muoiono di fame. Questa crisi sta mettendo a dura prova gli aiuti umanitari internazionali.
Il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del Belgio rappresenta un ulteriore elemento di tensione. Questa decisione, se seguita da altri paesi europei, potrebbe avere gravi ripercussioni sulle relazioni internazionali e sulla già instabile situazione geopolitica della regione. Le parole del ministro Ben Gvir sottolineano l’alta posta in gioco e la crescente preoccupazione per possibili azioni di rappresaglia.
Gli sviluppi futuri rimangono incerti. La situazione a Gaza richiede una risposta immediata e coordinata della comunità internazionale per evitare un ulteriore aggravamento della crisi umanitaria e per favorire una soluzione pacifica del conflitto. Il rischio di ulteriori escalation rimane alto.