Una famiglia di Laives, in provincia di Bolzano, ha vissuto un momento di profondo dolore trasformatosi in un incubo burocratico. Durante la tumulazione del loro congiunto di 96 anni, deceduto pochi giorni prima presso l’ospedale di Bolzano, si sono trovati completamente soli ad affrontare le procedure cimiteriali.
Dopo la funzione religiosa svolta regolarmente, giunti al cimitero, i familiari si sono trovati di fronte ad una spiacevole sorpresa: l’assenza della ditta incaricata dal Comune per la tumulazione. Le cause di tale assenza non sono ancora state chiarite ufficialmente, ma potrebbero essere riconducibili ad un errore di comunicazione o ad un disguido organizzativo.
La figlia del defunto, intervistata dal Corriere dell’Alto Adige, ha raccontato l’accaduto descrivendo l’attesa di un’ora e mezza sotto il sole cocente di mezzogiorno. L’attesa, già di per sé gravosa in un momento di lutto, si è trasformata in una situazione di emergenza, costringendo la famiglia ad intervenire direttamente nella tumulazione. Senza gli strumenti necessari e con la preoccupazione di una caduta accidentale del feretro, i parenti hanno provveduto manualmente alla sepoltura.
Solo successivamente all’intervento del Comune sono arrivati due dipendenti, ma privi dell’esperienza necessaria per una tumulazione corretta. La famiglia, in un mix di dolore e frustrazione, ha quindi proceduto legando il feretro con delle corde per assicurarne la stabilità durante la discesa, un’esperienza definita “terribile” dalla figlia.
L’assessore ai servizi cimiteriali, Antonio Cantoro, ha contattato la famiglia per scusarsi, attribuendo l’accaduto a problematiche organizzative e alla recente assunzione della carica. Ha annunciato l’apertura di un’indagine per accertare le responsabilità e ha sottolineato l’intenzione di implementare un sistema gestionale più efficiente per evitare il ripetersi di simili episodi. Inoltre, Cantoro ha promesso il ripristino della figura del gestore del cimitero, assente da sei mesi.
Nonostante le scuse e le promesse di miglioramento, la vicenda ha sollevato indignazione per l’aspetto burocratico. La famiglia riceverà un pagamento PagoPA per le spese di tumulazione, circa 200 euro, ma l’ammontare appare irrisorio rispetto all’esperienza vissuta. L’accaduto ha messo in luce la necessità di una maggiore attenzione e organizzazione nei servizi cimiteriali, al fine di garantire il rispetto e la dignità dovuti in un momento così delicato.
La famiglia auspica che quanto accaduto non si ripeta più, sottolineando come il dolore per la perdita di un caro non debba essere ulteriormente aggravato da disservizi e mancanze organizzative.