La Corte Suprema della Corea del Sud ha respinto la causa per violazione di copyright intentata dal compositore americano Jonathan Wright contro Pinkfong, l’azienda produttrice del successo mondiale Baby Shark. Wright aveva chiesto un risarcimento di circa 18.000 euro, sostenendo che la celebre canzone per bambini fosse una copia della sua composizione del 2011. La sentenza, emessa il 14 luglio, conferma le precedenti decisioni del 2021 e del 2023.
La Corte ha stabilito che la melodia di Baby Shark, risalente al 2016, non presenta differenze sostanziali rispetto alla versione di Wright, e che si basa su un motivetto popolare di dominio pubblico, privo quindi di protezione da copyright. La decisione sancisce definitivamente la legittimità di Pinkfong nell’utilizzo e nella commercializzazione di Baby Shark, un fenomeno globale che ha generato miliardi di visualizzazioni online e un vasto merchandising, includendo cartoni animati, libri e prodotti derivati.
Il caso ha evidenziato le sfide legali legate alla protezione del copyright nel settore dell’intrattenimento per bambini, dove spesso le melodie sono semplici e basate su motivi tradizionali. La sentenza della Corte Suprema sudcoreana pone un precedente importante, chiarendo i confini tra ispirazione e plagio in un contesto dove la linea di demarcazione può essere sottile. La decisione, inoltre, protegge il successo commerciale di Pinkfong, che ha saputo trasformare una semplice canzone per bambini in un impero multimediale di grande successo.
La diffusione virale di Baby Shark, con oltre 16 miliardi di visualizzazioni, ha segnato un capitolo significativo nella storia della musica per bambini, dimostrando il potenziale di un contenuto semplice ma efficace nel conquistare un pubblico globale. La sentenza chiude un capitolo lungo e complesso, permettendo a Pinkfong di continuare a sfruttare il successo di Baby Shark senza ulteriori controversie legali.
La decisione della Corte Suprema conferma l’importanza di distinguere tra opere originali protette da copyright e adattamenti di melodie di dominio pubblico. Il caso Baby Shark rappresenta un esempio concreto delle complesse questioni che sorgono nell’industria dell’intrattenimento, in particolare quando si tratta di contenuti destinati ai più piccoli.