La decisione del governo israeliano di invadere Gaza ha suscitato un’ondata di condanne internazionali. Nazioni, organizzazioni internazionali e personalità di spicco chiedono a Israele di interrompere il piano, che prevede la conquista di Gaza City e lo sfollamento di oltre un milione di residenti entro il 7 ottobre, secondo anniversario dell’attacco di Hamas.
Tra i principali critici, la Germania ha annunciato un blocco parziale delle forniture di armi a Israele, una decisione significativa, considerando il forte legame storico e militare tra i due Paesi. Questa scelta, preceduta da un viaggio infruttuoso del ministro degli Esteri tedesco in Israele, rappresenta un cambio di rotta epocale nella politica tedesca verso lo Stato ebraico. Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha risposto con durezza, accusando la Germania di premiare Hamas.
L’Unione Europea, il Regno Unito, la Francia e molti altri Stati hanno espresso forte preoccupazione per il piano israeliano, sollecitando Netanyahu a riconsiderare la sua decisione. Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha ammonito contro una conquista militare di Gaza, sottolineando la necessità di evitare un’escalation del conflitto. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso la contrarietà dell’Italia all’iniziativa israeliana, pur adottando un tono meno duro rispetto ad altri Paesi europei.
Anche le istituzioni internazionali, come Amnesty International, hanno duramente condannato il piano, definendolo “scandaloso” e sottolineando il rischio di gravi violazioni del diritto internazionale e di sofferenza per la popolazione palestinese. L’organizzazione ha evidenziato la contrarietà delle famiglie degli ostaggi e di alcuni vertici militari israeliani al piano. La Cina ha espresso “grave preoccupazione”, mentre la Turchia ha invitato la comunità internazionale ad agire per impedirne l’attuazione.
La riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’ONU, inizialmente prevista per il 9 ottobre, è stata rinviata a domenica 10 ottobre. L’atmosfera internazionale è tesa, con diverse nazioni che stanno valutando ulteriori misure in risposta al piano israeliano. In questo clima di forti tensioni, permangono incertezze sul futuro della Striscia di Gaza e sulle possibili conseguenze a livello internazionale.
Mentre la comunità internazionale condanna il piano, Hamas ha minacciato ritorsioni, mentre da Washington arriva un silenzio da parte dell’ex presidente Donald Trump. In Italia, le opposizioni criticano il governo Meloni, accusandolo di complicità con Netanyahu, accusa respinta dalla premier.