Una corte di New York ha annullato la sanzione di 500 milioni di dollari inflitta a Donald Trump per frode finanziaria. La decisione, non unanime, ritiene la multa eccessiva, violando l’ottavo emendamento che vieta pene crudeli e inusitate.
La causa era stata intentata dalla procuratrice generale dello stato di New York, Letitia James. Nonostante l’annullamento della sanzione, la sentenza mantiene la responsabilità di Trump per le accuse di frode.
La decisione ha implicazioni significative per il futuro delle cause legali contro l’ex presidente. Rimane da capire se la procura deciderà di fare appello o intraprendere nuove azioni legali.
Questa vicenda alimenta ulteriormente il dibattito sul sistema giudiziario americano e sull’applicazione delle leggi a figure di spicco.