Le indagini sul caso Resinovich hanno portato a un nuovo sviluppo significativo. Analisi approfondite della Scientifica hanno escluso la presenza di impronte di guanti sul sacco nero che avvolgeva il corpo di Liliana Resinovich, trovato senza vita il 5 gennaio 2022 nel boschetto di un ex ospedale psichiatrico a Trieste.
Inizialmente, si era ipotizzato che una traccia rinvenuta sul sacco potesse essere compatibile con un guanto, elemento potenzialmente rilevante per le indagini che vedono il marito, Sebastiano Visintin, indagato per la morte della moglie. Tuttavia, accertamenti successivi, disposti dal giudice nel 2023 in seguito al rigetto della richiesta di archiviazione della procura, hanno portato a conclusioni diverse.
Attraverso analisi di laboratorio che hanno simulato le condizioni ambientali del luogo del ritrovamento, gli esperti hanno stabilito che la traccia incriminata sarebbe riconducibile ai jeans indossati dalla vittima. L’impronta lasciata dai jeans, secondo i periti, presenta una trama regolare simile a quella trovata sul sacco che avvolgeva le gambe di Liliana Resinovich. Questa scoperta esclude dunque l’ipotesi di un’impronta lasciata da un terzo individuo, come ad esempio un operatore che avesse maneggiato il corpo.
Inoltre, ulteriori accertamenti sulle immagini registrate dalla Go Pro di Sebastiano Visintin non hanno fornito elementi probanti a suo carico. Le coordinate GPS del percorso effettuato dall’uomo tra le 12:16 e le 13:33 del 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa della moglie, risulterebbero coerenti con le riprese e le dichiarazioni rese dallo stesso Visintin.
L’assenza di prove concrete a carico dell’indagato ha spinto i suoi legali a esprimere preoccupazione per il possibile orientamento delle indagini. Essi temono che, in mancanza di elementi sufficienti per sostenere un processo, la Procura possa richiedere l’archiviazione del caso, lasciando comunque Visintin con l’onta di essere stato indagato. I difensori sostengono che, paradossalmente, un processo e una successiva assoluzione sarebbero preferibili a un’archiviazione che lascerebbe un’ombra sulla sua figura.
Le indagini proseguono, con l’obiettivo di chiarire definitivamente le circostanze della morte di Liliana Resinovich.