Il caso dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto a Roma il 7 agosto 1990, torna alla ribalta dopo il ritrovamento di un dossier datato settembre 1994. Il documento, riportato da Il Messaggero e redatto da Giacomo Galanti e Gian Paolo Pellizzaro, contiene informazioni inedite e solleva nuovi interrogativi sulla vicenda.
Il dossier, inizialmente consegnato al pubblico ministero Settembrino Nebbioso, cita un “reticolo di nomi, società e interessi” collegati all’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù (AIAG), dove Simonetta lavorava part-time. Il documento include una lista del personale presente nell’ufficio di via Poma nel 1990, con un’anomala mancanza di registrazioni tra il 10 luglio e il 13 novembre, periodo che include l’omicidio. Queste registrazioni mancanti sono state ritrovate solo di recente dal padre di Simonetta, Claudio Cesaroni, e allegate a un’opposizione alla richiesta di archiviazione.
La scoperta ha portato il Gip a richiedere nuove indagini sull’AIAG. Un elemento chiave riguarda l’alibi del dipendente incaricato del recupero pomeridiano il giorno dell’omicidio. Questa persona ha dichiarato di essere stata in ufficio solo fino alle 14:00 e poi a casa con i genitori, un alibi che non è mai stato verificato dalle autorità.
Secondo Pellizzaro, la complessità della scena del crimine suggerisce l’intervento di “professionisti”. L’autore del dossier ipotizza un possibile collegamento tra l’AIAG e i servizi segreti, considerando la funzione dell’associazione nel monitoraggio di studenti italiani e stranieri. L’omicidio di Simonetta, quindi, potrebbe aver innescato la necessità di “bonificare” la scena del crimine, eliminando tracce compromettenti.
La vicenda si arricchisce di nuovi elementi, riaprendo un caso rimasto irrisolto per oltre tre decenni. L’analisi del dossier e le nuove indagini potrebbero fornire finalmente risposte sulla morte di Simonetta Cesaroni e fare luce su un possibile coinvolgimento di ambienti più ampi di quanto inizialmente immaginato.
Le nuove indagini si concentreranno sulla ricostruzione precisa degli eventi del 7 agosto 1990 e sull’analisi delle informazioni contenute nel dossier, per verificare eventuali collegamenti con soggetti e organizzazioni citate nel documento. L’obiettivo è quello di stabilire con certezza chi sia il responsabile dell’omicidio di Simonetta Cesaroni e di assicurarlo alla giustizia.