La Corte d’Appello conferma la capacità di intendere e volere di Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia Diana di un anno e mezzo. La perizia psichiatrica presentata in appello non ha modificato la sentenza di primo grado.
La tragedia risale al luglio 2022, quando la piccola Diana fu trovata morta nel lettino della sua casa a Milano. La madre, Alessia Pifferi, l’aveva lasciata sola per diversi giorni senza cibo né cure, causando la morte per stenti.
La sentenza di primo grado aveva già stabilito la piena capacità di intendere e volere di Alessia Pifferi, escludendo quindi qualsiasi attenuante legata a problemi psichiatrici. Questa nuova perizia in appello conferma tale valutazione, lasciando invariata la condanna all’ergastolo.
Il caso ha suscitato grande emozione e indignazione pubblica, sollevando un ampio dibattito sulla responsabilità genitoriale e sulle conseguenze di gravi negligenze nei confronti dei minori. La conferma della condanna segna la conclusione di un processo giudiziario complesso e doloroso.