Due neonati prematuri sono deceduti presso l’ospedale San Maurizio di Bolzano a causa di un’infezione da Serratia marcescens. L’infezione, accertata dai Carabinieri del NAS, è stata ricondotta a dispenser di detersivo utilizzati per la pulizia di biberon e tettarelle. Il batterio, seppur generalmente innocuo per gli adulti sani, rappresenta una grave minaccia per i neonati, in particolare quelli prematuri, con sistemi immunitari ancora immaturi.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Bolzano, si concentrano su diverse ipotesi per accertare le cause della contaminazione. Si ipotizza un’introduzione del batterio da parte di una persona contaminata, una contaminazione preesistente dei dispenser, una contaminazione del detersivo durante la fase di produzione o distribuzione, oppure un uso improprio del prodotto, come una conservazione inadeguata o l’aggiunta di acqua contaminata. Le analisi del NAS saranno determinanti per stabilire la causa principale dell’infezione.
In seguito alla scoperta, l’Azienda sanitaria altoatesina ha immediatamente sospeso l’utilizzo del detergente in questione in tutti gli ospedali della provincia. I neonati ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale di Bolzano, inclusi quelli asintomatici, sono stati trasferiti in un’area isolata e sottoposti a stretta sorveglianza. I casi più gravi sono stati trasferiti all’ospedale di Trento. Sono inoltre in corso verifiche straordinarie sui protocolli di igiene e sanificazione per prevenire future contaminazioni.
La direzione sanitaria ha espresso profondo cordoglio alle famiglie dei neonati deceduti e ha garantito la massima collaborazione con le autorità inquirenti. La Serratia marcescens è nota per la sua capacità di sopravvivere a lungo in ambienti umidi, come quelli ospedalieri, rappresentando un rischio significativo per i pazienti più vulnerabili. Le indagini approfondite, che potrebbero includere autopsie sui corpi dei neonati, mirano a stabilire se l’evento sia stato imprevedibile o se siano state presenti delle falle nei sistemi di controllo e gestione del materiale utilizzato nel reparto.
L’accaduto solleva preoccupazioni sulla sicurezza delle procedure igieniche in ambito ospedaliero e sull’importanza di mantenere elevati standard di pulizia e sanificazione, soprattutto nei reparti di terapia intensiva neonatale, dove i pazienti sono particolarmente suscettibili alle infezioni.
La vicenda evidenzia la necessità di una costante vigilanza e di una rigorosa applicazione dei protocolli di sicurezza per prevenire tragedie simili in futuro. Le indagini in corso chiariranno le responsabilità e consentiranno di adottare misure correttive per garantire la massima sicurezza dei pazienti.