Un avvocato di Forlì è stato sospeso per due mesi dal Consiglio Nazionale Forense. La ragione? Aver scritto “Negro” sul fascicolo per indicare una controparte di origine nigeriana in un procedimento del 2020.
Il Consiglio ha ritenuto che questo comportamento abbia gravemente pregiudicato l’immagine e la dignità della professione forense, violando i doveri di correttezza, stile professionale e probità. La catalogazione del fascicolo in questo modo è stata considerata una mancanza macroscopica di professionalità.
L’avvocato si è difeso sostenendo di essere vittima della “cancel culture”, argumentando sulla non offensività del termine. Il suo ricorso, però, non ha avuto successo. Il Consiglio ha confermato la sanzione, ritenendo che la libertà di espressione non giustifichi la violazione dei doveri professionali.
La vicenda evidenzia l’importanza del linguaggio appropriato nelle professioni legali e la sensibilità necessaria nel trattare le questioni di razzismo ed inclusione.