Entro ottobre 2023, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti procederà alla disattivazione di numerosi autovelox. La ragione risiede nel mancato rispetto da parte di molti comuni e province dell’obbligo di censimento degli apparecchi, previsto dal recente Decreto Infrastrutture. Tale decreto impone la comunicazione al Ministero di tutti i dati relativi agli autovelox presenti sul territorio di competenza, condizione necessaria per il mantenimento della loro operatività.
Il Ministro Matteo Salvini ha annunciato un’operazione per la verifica della conformità degli autovelox, definita “operazione verità”. È stato creato un portale web dedicato, accessibile a tutte le amministrazioni locali, per semplificare la registrazione dei dati relativi ai dispositivi. La scadenza iniziale per la comunicazione era il 19 agosto, ma il Ministero avrà tempo fino al 18 ottobre per analizzare le informazioni ricevute e stabilire quali autovelox possono rimanere attivi.
La disattivazione di un autovelox può dipendere da diversi fattori, tra cui la non conformità alle norme, o un posizionamento considerato finalizzato unicamente alla riscossione di multe, piuttosto che alla sicurezza stradale. Il Codacons ha definito paradossale la situazione attuale, attribuendo i problemi a ritardi burocratici e a una normativa complessa. Il provvedimento prevede che il Ministero pubblichi sul proprio sito un elenco degli autovelox attivi, a seguito del censimento.
Il portale web creato dal Ministero permetterà alle amministrazioni di comunicare informazioni dettagliate su ogni autovelox, quali posizione, conformità alle norme, marca e modello. L’obiettivo è quello di creare una mappa completa e precisa di tutti gli autovelox presenti in Italia entro le otto settimane successive all’annuncio. Questo processo mira a garantire la trasparenza e l’efficacia del sistema di controllo della velocità, assicurando che gli autovelox siano utilizzati in modo corretto e in linea con le normative vigenti.
Il mancato censimento entro la scadenza potrebbe comportare non solo la disattivazione degli autovelox, ma anche possibili sanzioni per le amministrazioni inadempienti. L’operazione verità si pone quindi come un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza stradale e la corretta applicazione delle norme sul controllo della velocità.