Apple ha annunciato un investimento di 2,5 miliardi di dollari nella produzione di schermi per iPhone e Apple Watch negli Stati Uniti, precisamente nello stato del Kentucky. L’annuncio, celebrato con la consegna di una placca d’oro da parte del CEO Tim Cook al Presidente Trump, rappresenta un passo significativo nel piano più ampio dell’azienda di investire 100 miliardi di dollari nella filiera produttiva americana.

La decisione di Apple di investire nel Kentucky arriva in un contesto di tensioni commerciali e dazi sui microchip imposti dall’amministrazione Trump. Questo investimento può essere interpretato come una risposta strategica di Apple alle politiche protezionistiche statunitensi, mirate a riportare la produzione sul territorio nazionale.
La placca d’oro, consegnata durante un incontro ufficiale alla Casa Bianca, simboleggia la collaborazione tra Apple e l’amministrazione Trump. L’evento ha visto il presidente lodare la decisione di Apple, sottolineando il ritorno di posti di lavoro negli Stati Uniti e il rafforzamento dell’economia americana.
Per Apple, l’investimento rappresenta un primo passo verso un obiettivo più ambizioso: la produzione parziale di iPhone negli Stati Uniti. Sebbene la produzione completa rimanga complessa e richieda ulteriori investimenti, questo annuncio segna un cambiamento significativo nella strategia produttiva dell’azienda, che tradizionalmente si è avvalsa di catene di fornitura globali.
L’impatto di questo investimento sul mercato del lavoro americano è destinato ad essere significativo, con la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore manifatturiero. Inoltre, l’iniziativa contribuisce a rafforzare la posizione degli Stati Uniti nella catena di fornitura globale, riducendo la dipendenza da paesi esteri per componenti chiave dei dispositivi Apple.
L’accordo tra Apple e l’amministrazione Trump, sebbene celebrato con una certa spettacolarità, rappresenta un esempio di come le politiche commerciali possano influenzare le decisioni strategiche delle grandi aziende tecnologiche. Rimane da vedere se questo investimento rappresenterà un modello per altre aziende tecnologiche, incoraggiandole a riportare la produzione negli Stati Uniti.