In occasione dell’ottantesimo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima, avvenuto il 6 agosto 1945, Riccardo Acerbo di Rifondazione Comunista ha lanciato un appello affinché l’Italia aderisca al Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari. L’iniziativa, presentata a margine di un flashmob in Piazza Montecitorio, sottolinea l’urgenza di una presa di posizione da parte del governo italiano.
Acerbo ha evidenziato che numerosi paesi hanno già sottoscritto e ratificato il trattato, mentre l’Italia ancora no. Secondo il politico, questa mancanza di adesione contrasta con l’articolo 11 della Costituzione italiana, che sancisce il ripudio della guerra. L’appello si basa sulla crescente preoccupazione per il pericolo di una guerra nucleare, considerata concreta e imminente.
L’esponente di Rifondazione Comunista ha sottolineato la progressiva erosione dei trattati di limitazione degli armamenti nucleari a partire dal 2001. Ha citato il ritorno di Stati Uniti e Russia a un discorso apertamente minaccioso sull’uso di armi nucleari, nonché lo sviluppo di missili ipersonici da parte russa e la dichiarazione statunitense sulla possibilità di un attacco preventivo. Acerbo ha definito la situazione attuale una “follia” e una “guerra mondiale”, ribadendo l’urgenza di una risposta internazionale ferma e decisa.
L’adesione italiana al trattato, secondo Acerbo, rappresenterebbe un passo fondamentale verso la pace e la sicurezza globale, allineando l’Italia con la comunità internazionale che si batte per il disarmo nucleare. L’appello è indirizzato al Governo e al Parlamento italiani, sollecitando un’immediata azione politica in linea con i principi costituzionali e con la consapevolezza del rischio nucleare.
Il flashmob in Piazza Montecitorio ha rappresentato un momento di riflessione e di sensibilizzazione pubblica sulla questione. L’evento ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una maggiore attenzione verso la prevenzione di conflitti armati e sul ruolo che l’Italia può giocare nella promozione del disarmo e della pace a livello internazionale. L’auspicio è che l’appello di Acerbo venga accolto e che l’Italia compia un passo significativo verso una maggiore sicurezza globale.