A seguito di un errore nell’algoritmo utilizzato per le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), numerosi docenti con disabilità, aventi diritto alla riserva di posti prevista dalla legge 68/1999, sono stati assunti ad agosto per poi vedersi revocare la nomina pochi giorni dopo. L’amministrazione scolastica ha attribuito l’accaduto a un “errore tecnico dell’algoritmo”, scatenando preoccupazione e possibili azioni legali tra i docenti coinvolti.
La legge 68/1999 garantisce l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Inizialmente, l’algoritmo sembrava aver funzionato correttamente, assegnando i posti riservati e poi procedendo con le nomine in base al punteggio. Successivamente, un secondo bollettino ha annullato le nomine, escludendo i docenti con disabilità. Secondo alcuni legali specializzati in diritto scolastico, l’algoritmo, nella seconda fase, avrebbe saltato il passaggio relativo alla riserva di posti, assegnandoli direttamente ad altri candidati.
Questa situazione ha lasciato molti docenti disorientati e amareggiati, dopo aver creduto di aver finalmente ottenuto un contratto a tempo determinato con possibilità di stabilizzazione. La richiesta di accesso agli atti per verificare l’operato dell’algoritmo è stata negata per motivi di privacy, lasciando i docenti senza una chiara spiegazione sull’accaduto. Gli uffici scolastici provinciali si sono limitati ad attribuire la responsabilità a un errore tecnico.
Gli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola sottolineano che la revoca delle nomine potrebbe aver violato il principio di tutela previsto dalla legge 68/1999. L’azione dell’algoritmo, secondo la loro interpretazione, avrebbe di fatto annullato il diritto alla riserva, causando un danno significativo ai docenti coinvolti. Questa interpretazione apre la strada a possibili ricorsi collettivi da parte dei docenti interessati.
La via legale per i docenti coinvolti sembra essere quella del ricorso al giudice ordinario, in quanto si tratta di una questione relativa all’assunzione e alla stabilizzazione. Nelle prossime settimane, è quindi probabile un aumento significativo del numero di ricorsi presentati dai docenti che si sono visti revocare la nomina a seguito dell’errore algoritmico. La vicenda evidenzia la necessità di una maggiore attenzione e di controlli più rigorosi nell’utilizzo degli algoritmi per la gestione di processi così delicati e importanti come le assunzioni nel settore scolastico.
La situazione sottolinea inoltre la vulnerabilità dei sistemi informatici e la necessità di garantire trasparenza e controlli efficaci per evitare che errori tecnici possano causare danni significativi a categorie di lavoratori già tutelate da specifiche normative.