Una polemica infiamma l’estate italiana: le spiagge libere, spesso ridotte all’osso, diventano un lusso per pochi. Un video denuncia la situazione ad Amalfi, dove la spiaggia pubblica è stata definita “la striscia di sabbia”.
Il filmato, condiviso sui social, mostra un piccolo spazio di arenile compresso tra due lidi privati. Ombrelloni e teli da mare affollano lo stretto lembo di sabbia, creando una situazione di sovraffollamento. La segnalazione evidenzia come la scarsità di spiagge libere metta a dura prova i cittadini, costretti a pagare prezzi elevati per accedere agli stabilimenti balneari.
Sui social è scoppiata la polemica. C’è chi parla di trattamento umiliante, paragonando i bagnanti a “pecore in un recinto”, chi accusa di malaffare e occupazione illegale del demanio marittimo. Altri, invece, precisano che si tratta solo di un passaggio verso la battigia e che una spiaggia più ampia si trova a circa 100 metri di distanza.
La questione solleva un dibattito nazionale sulla gestione delle spiagge e l’accesso al mare, un bene comune sempre più conteso. La necessità di garantire spazi pubblici adeguati per tutti è al centro del dibattito, con la richiesta di una maggiore trasparenza e controlli per evitare abusi e speculazioni.