Un autista Uber di 60 anni, E.M., è stato vittima di un’aggressione a Milano da parte di un tassista. L’episodio, avvenuto la notte del 26 luglio, è iniziato in Piazza Luigi di Savoia, vicino alla Stazione Centrale. E.M. stava facendo salire due turiste straniere sulla sua Mercedes Classe A, prenotate tramite l’applicazione Uber.
Secondo la denuncia presentata dall’autista tramite il suo legale, due tassisti si sono avvicinati, insultando e minacciando E.M. Nonostante ciò, l’autista è partito per evitare problemi. Tuttavia, lungo Viale Monza, si è accorto di essere seguito dai due taxi. Uno dei tassisti ha tentato di fermarlo, affiancandolo e gridando. In prossimità di un semaforo, il tassista è sceso dalla propria auto cercando di aprire la portiera della Mercedes di E.M., che è riuscito a ripartire immediatamente.
Il tassista ha continuato l’inseguimento, tentando di tagliare la strada all’autista Uber. Nonostante la situazione, E.M. è riuscito a portare le due clienti, ormai terrorizzate, a destinazione. Ma l’aggressione non si è conclusa lì. Quando E.M. si è fermato per far scendere le passeggere, uno dei tassisti lo ha raggiunto e lo ha colpito con pugni e calci, facendolo cadere a terra.
E.M. è riuscito a chiamare il 112 e a fotografare il taxi dell’aggressore. Il tassista, però, gli ha strappato il telefono e lo ha colpito di nuovo. Il tassista ha poi preteso che E.M. registrasse un video in cui si assumeva la colpa dell’accaduto. L’intervento della polizia ha interrotto l’aggressione, permettendo agli agenti di recuperare il cellulare di E.M. e di identificare l’aggressore: un trentenne di Napoli, V.C., ora denunciato.
E.M. ha riportato lesioni guaribili in 60 giorni e si è recato al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele. L’episodio riaccende le tensioni tra tassisti e autisti di piattaforme come Uber, che da tempo si contendono il mercato del trasporto pubblico. Le dichiarazioni di E.M. sottolineano la gravità dell’accaduto, evidenziando la violenza inaudita subita e il pericolo corso. La vicenda è ora nelle mani delle autorità.