Nusret Gökçe, meglio conosciuto come Salt Bae, aprirà a settembre il suo ristorante Nusr-Et a Milano. L’apertura rappresenta per lo chef turco un traguardo importante, frutto di anni di lavoro e di una strategia di espansione internazionale. Gökçe ha dichiarato al Corriere della Sera che Milano, considerata un hub globale di creatività, rappresenta la location ideale per il suo primo ristorante italiano, con l’obiettivo di future aperture anche a Roma.
La scelta di Milano non è stata esente da critiche. Salt Bae ha dovuto affrontare accuse di prezzi esorbitanti e presunti maltrattamenti dei dipendenti. In risposta, lo chef ha sottolineato la qualità degli ingredienti e la varietà del menu, che comprende opzioni più accessibili come hamburger, oltre ai piatti più costosi. Ha inoltre fornito dati finanziari, citando gli utili del ristorante di Londra, affermando un aumento del fatturato del 16% dal 2023 al 2024, a smentita delle voci sulla presunta crisi finanziaria del suo impero.
Un altro capitolo controverso della carriera di Salt Bae riguarda l’episodio della Coppa del Mondo in Qatar, dove toccò il trofeo violando le regole. Lo chef ha espresso pubblicamente le sue scuse, dichiarando di non averne compreso il divieto.
Le accuse di sessismo e di preferenza per assumere solo personale maschile sono state smentite da Gökçe, che ha affermato di basare le sue scelte di assunzione sul talento e sulla dedizione, evidenziando la presenza di donne nel suo staff. Lo chef ha inoltre sottolineato i suoi stretti legami con l’Italia, menzionando in particolare l’amicizia con Andrea Bocelli e la sua famiglia. Ha inoltre espresso apprezzamento per il ristorante Cipriani, con cui collabora ad Istanbul.
Salt Bae ha infine condiviso alcuni dettagli della sua ascesa professionale, da un’umile origine di macellaio a una figura di fama internazionale. Ha descritto il suo impegno iniziale, caratterizzato da anni di lavoro incessante e sacrifici, e il successo inatteso ottenuto grazie a un video virale sui social media. Ha concluso affermando che i suoi ristoranti rappresentano la sua casa, dato il suo stile di vita itinerante e la sua costante presenza nelle diverse sedi del suo impero culinario.