Nella notte, a Foggia, in vico Cibele, una traversa di via Nicola Parisi, una donna di 46 anni di origine marocchina è stata uccisa con coltellate. La vittima, che lavorava come cuoca in una mensa scolastica, era sotto la protezione del Codice Rosso a seguito di una denuncia presentata nei confronti del suo ex compagno, connazionale.
Secondo le prime ricostruzioni investigative, la donna sarebbe stata aggredita inizialmente all’interno della sua abitazione, al piano terra di un edificio nel centro storico di Foggia. In seguito all’aggressione, la donna è riuscita a uscire di casa, ma è stata raggiunta dall’aggressore e colpita mortalmente a pochi metri dalla sua abitazione. Alcuni residenti, sentendo le sue urla, hanno allertato le forze dell’ordine.
L’omicidio, avvenuto a breve distanza da via XX Settembre, solleva ancora una volta la questione dell’efficacia delle misure di protezione previste dal Codice Rosso. Nonostante la denuncia e la conseguente protezione, la donna è stata tragicamente uccisa. Le indagini sono in corso per ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’evento e per individuare il responsabile del delitto.
La notizia ha suscitato sdegno e preoccupazione nella comunità foggiana e in tutta Italia, riaprendo il dibattito sulla violenza di genere e sull’importanza di potenziare le misure di prevenzione e protezione delle donne vittime di violenza domestica. La gravità del fatto pone l’accento sulla necessità di una maggiore attenzione e di un impegno più incisivo da parte delle istituzioni per contrastare la violenza sulle donne e garantire la loro sicurezza.
Le indagini della polizia, coordinate dalla Procura di Foggia, proseguono per accertare tutte le circostanze dell’accaduto e assicurare alla giustizia il colpevole. L’attenzione è rivolta anche all’analisi della protezione fornita alla vittima nell’ambito del Codice Rosso, per valutare eventuali carenze e possibili miglioramenti del sistema.