Trentuno bambini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza arriveranno in Italia per ricevere cure mediche specialistiche. Accompagnati dalle loro famiglie, saranno trasferiti in diverse strutture ospedaliere italiane attraverso tre voli speciali con partenza da Gaza.
Questa operazione fa parte di un più ampio programma di evacuazioni sanitarie organizzato dal governo italiano. Si tratta della più grande evacuazione finora realizzata, con un totale di 120 persone trasferite in Italia. Complessivamente, nel corso dell’ultimo anno, il governo italiano ha organizzato 14 evacuazioni sanitarie, garantendo assistenza a 914 persone tra uomini, donne e bambini provenienti dalla Striscia di Gaza.
Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso profonda emozione e orgoglio per l’iniziativa, sottolineando l’impegno del governo italiano nel sostenere la popolazione civile di Gaza e nel lavorare per la pace. Ha definito i bambini un simbolo di speranza e futuro, evidenziando il dovere di garantire loro cure e assistenza sanitaria adeguate.
I bambini saranno accolti in diversi ospedali italiani, tra cui: il Bambin Gesù di Roma, il Santo Bono di Napoli, l’Azienda Ospedaliera di Padova, il Gaslini di Genova, l’OPA di Massa, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’Azienda Ospedaliera di Perugia, il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, il Niguarda e il Buzzi di Milano, il Meyer di Firenze, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, gli Spedali Civili di Brescia, l’Azienda Ospedaliera dell’Aquila e il Cisanello di Pisa.
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato l’importanza di gesti concreti di solidarietà in contesti drammatici come quello della Striscia di Gaza. Ha evidenziato il valore di dare speranza e salvare vite, soprattutto quelle dei bambini sofferenti, affermando i valori fondamentali in cui si identifica il governo italiano.
L’operazione di soccorso coincide con l’inizio dei lanci aerei di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza, un’operazione in cui l’Aeronautica Militare Italiana collabora con la Giordania. L’operazione di soccorso, denominata “Solidarity Path Operation 2”, è iniziata dopo una fase di ricognizione.